8. Palazzo Ducale, Genova: Man Ray. Opere 1912-1975. Esposizione
La mostra “Man Ray. Opere 1912 - 1975” rende omaggio all'opera del grande maestro Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray, uno dei più grandi fotografi del secolo scorso e anche originalissimo pittore, scultore, cineasta d'avanguardia e grafico.
La mostra è un viaggio nel "piacere dell'immaginazione", come soleva dire l'artista, iniziato con una serie di autoritratti e ritratti, in cui già si intravede un senso del corpo che sarà centrale a tutta la sua produzione artistica; un senso del corpo che, nei primi anni del soggiorno americano, si sviluppa in particolare attraverso il disegno (Nudo, 1912), il collage (Revolving Doors, 1916-1917) e la scultura (New York, 1920; i due versioni di Byself del 1918).
Punti salienti del suo rapporto con Marcel Duchamp, grande guida, consigliere e continua fonte di ispirazione mentre l'immaginazione di Man Ray prendeva forma durante gli anni del suo sviluppo artistico. Questo rapporto aiuta notevolmente l'artista a focalizzare la sua attenzione sugli oggetti e sulle infinite possibili metamorfosi che possono subire.
Un incessante desiderio di sperimentare, rompere gli schemi e creare nuove estetiche unito a un approccio pragmatico e quasi artigianale ai linguaggi dell'arte sono tratti distintivi e tratti che hanno ispirato e informato la poetica dell'artista durante tutta la sua carriera. Nella sua autobiografia lo stesso Man Ray parla del suo grande "entusiasmo per ogni nuova direzione presa dalla mia immaginazione mentre, attingendo a un senso di contraddizione, progettavo nuove avventure nell'ignoto". Prendendo spunto da questi principi, la mostra si articola in varie sezioni che ripercorrono cronologicamente la carriera dell'artista dagli esordi nella campagna americana fino all'opera successiva nella New York degli anni '20. Successivamente si è avventurato nel regno della fotografia e ha raggiunto l'apice della sua abilità artistica a Parigi durante i due decenni precedenti la seconda guerra mondiale, trascorrendo infine gli ultimi anni della sua carriera e della sua vita viaggiando tra gli Stati Uniti e Parigi.
Un viaggio nel "piacere dell'immaginazione", come soleva dire l'artista, iniziato con una serie di autoritratti e ritratti, in cui già si intravede un senso del corpo che sarà centrale in tutto il suo produzione artistica; un senso del corpo che, nei primi anni del periodo trascorso in America, si sviluppa in particolare attraverso il disegno. Altrettanto importante è stato il suo rapporto con Marcel Duchamp, grande guida, consigliere e continua fonte di ispirazione mentre l'immaginazione di Man Ray prendeva forma negli anni del suo percorso artistico. Questo rapporto aiuta notevolmente l'artista a focalizzare la sua attenzione sugli oggetti e sulle infinite possibili metamorfosi che possono subire. Opere come La tonsure e élevage de poussiére sono solo due dei prodotti di maggior successo di questa amicizia e collaborazione creativa che continuerà nella capitale francese nei decenni successivi.