La Penisola di Dingle, nella zona sud-occidentale dell'Irlanda, attrae molti visitatori con i suoi splendidi passeggi sull'oceano Atlantico e i numerosi siti archeologici che caratterizzano la zona. Esplora questa suggestiva penisola e le sue principali attrazioni con un tour di 6 ore e 30 minuti dalla città di Killarney.
Da capo Slea ammira le isole Blasket, ritenute per molto tempo l'ultimo avamposto dell'Europa e conosciute per questo come la parrocchia più vicina all'America. Le isole sono famose soprattutto per l'eredità storica e linguistica legata ai loro abitanti di un tempo. L'arcipelago è infatti disabitato fin dagli anni '50 del '900.
La parte occidentale della penisola è una Gaeltacht, ovvero una zona dove la lingua irlandese è predominante. È qui che molti autori e poeti importanti, come O’Siochfhradha e Peig Sayers, sono nati. In un'area come questa gli usi e costumi tradizionali sono ancora molti vivi e sentiti.
Nella parte orientale si estende invece la catena montuosa granitica degli Slieve Mish, mentre un'altra catena montuosa, in questo caso senza nome, corre lungo la parte centrale della penisola. Qui puoi ammirare la più alta montagna di Irlanda al di fuori dei Macgillycuddy’s Reeks, il Monte Brandon. Esso raggiunge i 951 metri di altitudine, offrendo meravigliose viste sulla penisola e sulla Contea di Kerry.
La Penisola di Dingle prende il suo nome dalla cittadina di Dingle, che deriva a sua volta da Corco Dhuibhne, la popolazione che occupò la penisola e alcuni territori della Contea di Kerry durante il Medioevo. La cittadina era il porto principale della Contea di Kerry durante l'era del colonialismo spagnolo, mentre sotto il regno della regina Elisabetta ricoprì un ruolo così importante da divenire una città fortificata.
La penisola è conosciuta anche per ospitare numerosi resti di età preistorica e medievale. Uno dei siti più interessanti è il Gallarus Oratory, situato nella parte occidentale della penisola, vicino il villaggio di Baile an Fheirtearaigh.